Il giorno dopo Authorship
Molti ormai ricorderanno con tristezza negli anni a venire il 28 agosto, e non perché più o meno è quando finiscono le ferie, ma per l’annuncio da parte di Google della chiusura definitiva del programma Authorship.
Authorship, per rinfrescare la memoria, era un esperimento di Google che nei risultati di ricerca voleva provare a dare un minimo di rilevanza (o meglio, visibilità) all’autore di un contenuto. Per descriverlo brevemente, a chi ne sente parlare per la prima volta, si basava l’inserimento di un markup, anzi due, rel=author o rel=me nel sito che a sua volta andava inserito completo di URL nelle informazioni del profilo di Google+. In questo modo il motore di ricerca sapeva attribuire l’articolo al rispettivo autore, mostrando sotto il titolo il nome con link al profilo di G+ e la foto profilo del suddetto autore.
Per molti era una vera e propria utopia, che avrebbe portato alla nascita di un nuovo tipo di ottimizzazione in cui era l’autore a dare peso alla pagina su cui scriveva, molti copywriter e blogger hanno iniziato a fare gli occhi a forma di dollaro come Zio Paperone pregustando il momento in cui, una volta implementato ufficialmente un Author Rank tra i fattori di SEO, gli articoli normalmente pagati pochi euro valessero a peso d’oro per il posizionamento che poteva dare il nome dell’autore al sito. L’introduzione dell’Authorship inoltre spinse moltissime persone che prima non usavano Google+ ad aprire profili, completarli ed usarli: a parte tutti gli addetti ai lavori del webmarketing, anche aspiranti giornalisti indipendenti, blogger di cucina, amanti della tecnologia e chiunque altro avesse qualcosa da dire sul web, migliaia di persone cedettero alla tentazione di cercare i loro articoli su Google per vedere se appariva la loro faccina.
Oggi Authorship non c’è più, un passo indietro che si aggiunge alla lunga lista di “ok abbiamo sbagliato” di Mountain View, insieme ad Authorship Google ha già cancellato altri esperimenti come il Google Lab, Google Answers, Google Video, il social network Buzz, il suo predecessore Wave e l’ancor più antico antenato Orkut, un nome che in Italia non dice nulla, ma che in Brasile è un social con molti utenti che il 30 settembre dovranno dirgli addio, visto che verrà cancellato anche quello.
Tuttavia Authorship non è uno degli errori di percorso di Google “normali”: è uno dei più grandi esperimenti falliti di Google che abbia a che fare direttamente con il motore di ricerca e la SEO. Diciamoci la verità, anche se non sappiamo se ci fosse già il progetto di un Author Rank che inserisse l’autorevolezza dell’autore tra i fattori di ranking, si trattava comunque di qualcosa che avrebbe avuto influenze anche grandi su tutto quello che ruotava intorno al motore di ricerca ed a come gli internauti reagissero ai risultati di ricerca. Google ufficialmente ha chiuso il progetto perché nel tempo non ha osservato una rilevanza dei rich snippets, ma per molti questo è accaduto sopratutto perché visto che la navigazione è sempre più mobile e pensare di avere SERP piene zeppe di rich snippets su schermi di 5 pollici non è il massimo, Google ha voluto uniformare l’esperienza di navigazione, visto che non può fare un motore di ricerca diverso in base allo schermo che lo visualizza. Tuttavia molti avevano notato un aumento dei click grazie proprio ai risultati visualizzati con il formato avatar+autore+descrizione, aumento misurato anche da studi basati sull’eye tracking (qui un articolo in inglese del 2013 che ne parla http://www.searchenginejournal.com/eye-tracking-study-importance-using-google-authorship-search-results/71207/).
Questa chiusura ha causato molti malcontenti: tanti avevano investito tempo e risorse in direzione di un futuro basato sull’Author Rank, ma non bisogna del tutto abbattersi. Insomma Authorship ha ricordato a tutti che vale la pena concentrarsi sull’autorevolezza dei contenuti e degli autori invece che riempire il web di spazzatura, cosa che dobbiamo continuare a fare. Che poi in un futuro Google inserisca tra i fattori SEO anche l’autorevolezza dell’autore misurata in modi diversi da Authorship, questo non lo possiamo sapere.