I sette errori da evitare in una campagna Facebook Ads
Facebook Advertising rappresenta una grande opportunità per i markettari. Negli ultimi mesi gli inserzionisti sono aumentati di quasi un milione rispetto ai sei mesi precedenti, arrivando a raggiungere i 4 milioni.
La Chief Operating Officer di Facebook, Sheryl Sandberg, attribuisce questa crescita alla diffusione del mobile, il device più usato per effettuare ricerche su internet; una crescita che interessa tutto il mondo e che ha rappresentato l’84% del fatturato dell’azienda nella seconda parte del 2016.
Per chi lavora nel mondo dell’advertising, impostare una campagna Facebook Ads sembra semplice ed immediato come bere un bicchiere d’acqua, le cose però non stanno così. Errori si vedono continuamente, sia da parte di nuovi inserzionisti che da quelli più esperti.
Abbiamo deciso di raccogliere quelli che ci sembravano più evidenti e più comuni e darvi qualche consiglio se volete che la vostra campagna dia i risultati sperati.
1. Sbagliare a targetizzare il pubblico
Facebook permette di targetizzare il pubblico a partire dai dati demografici fino ad arrivare agli interessi e alla professione. Delineare un target di pubblico pertinente rappresenta una grande opportunità per ricevere lead interessanti senza sprecare budget. Perciò, utilizzare un target generalizzato non può dare dei grandi risultati. Più specifico sei con il tuo target, più è possibile che le interazioni con le tue inserzioni siano maggiori e più redditizie.
Per riuscire a scegliere il pubblico giusto, bisogna pensare al profilo ideale del cliente a cui indirizziamo le inserzioni, includendo informazioni demografiche, i potenziali interessi, i suoi valori.
2. Immagini scelte con poca cura
La scelta delle immagini per le inserzioni è un passo cruciale e determinante per il successo della campagna. Le inserzioni, infatti, vengono visualizzate fra le news del diario e per questo la foto va immaginata in linea a quelle che possono apparire nella home; meglio quindi optare per persone fisiche che usano i prodotti o servizi da sponsorizzare. Vanno scelte sempre immagini ad alta risoluzione e soprattutto bisogna sempre prestare attenzione ai dettagli per la versione mobile.
È opportuno procedere con un A/B test, cioè provare due varianti diverse dell’immagine da caricare e confrontare poi l’andamento per capire quale delle due crea più engagement negli utenti. Se nessuna di queste opzioni dovesse funzionare, bisogna continuare a pensare strategicamente come un cliente e continuare a testare!
3. Scegliere un titolo poco accattivante
Siamo in un’epoca in cui veniamo continuamente bombardati da informazioni, per questo è importante scegliere annunci che si differenziano dalla massa. Un titolo poco accattivante, che non cattura subito l’attenzione dell’utente nel mare delle news, è uno degli errori più comuni che vengono fatti. Si pone attenzione all’immagine trascurando il titolo, e così l’annuncio viene scrollato, senza troppe remore, giù dalla home. Il titolo più efficace? Quello che raccoglie in sé, in maniera chiara e concisa, i benefit legati al prodotto o servizio che si sta sponsorizzando. Quindi sì a definizione chiara di cosa si offre e a che prezzo, per poi spiegare tutti i dettagli in una landing page. Adottare questi accorgimenti potrà invogliare gli utenti a completare l’azione che desideri.
4. L’assenza di Call-to-action
L’essenza dell’annuncio. Che ragione c’è di cliccare su un’inserzione se non è presente un input per le persone? Nessuna. Per questo è bene inserire sempre una Call-to-action, una frase che invita il potenziale cliente ad eseguire un’azione nell’immediato – e non in un secondo momento.
Come per tutti gli annunci che si rispettino, anche per Facebook Ads valgono le stesse regole che per Google Adwords. Meglio se alla Call-to-action aggiungiamo del testo che rimanda all’urgenza e alla necessità di cliccare il prima possibile per non perdere l’offerta o per non perdere la possibilità di acquistare quel prodotto, che è fra gli ultimi rimasti.
5. Creare una landing page poco efficace
Abbiamo visto fino ad adesso gli errori da evitare per creare inserzioni corrette ad una campagna Facebook; ma un annuncio efficace non ha senso senza una pagina di atterraggio altrettanto adeguata. La Landing Page dev’essere modellata in base alla campagna di Facebook Ads, deve continuare in maniera adeguata e logica il processo di acquisto del cliente. Nonostante questo passaggio sia decisivo, molti sono ancora gli errori che si vedono nelle Landing Pages, come:
- Layout non esteticamente idonei e incongruenti con il sito o con le aspettative create dall’inserzione
- Troppo testo e quindi troppe informazioni che distraggono dalla call-to-action
- La mancanza di privacy policy o di riferimenti come nome, indirizzo, numero telefono, partita iva etc.
6. Non monitorare le conversioni
Tracciare le conversioni appare come un passaggio ovvio per appurare l’efficacia di una campagna, ma è impressionante il numero di persone, tra nuovi e più esperti inserzionisti, che dimentica di tracciare le conversioni. Per fare ciò, è necessario inserire il pixel di facebook sul sito o sulla Landing page. Una volta inserito è possibile non solo tracciare le conversioni, ma anche avere più dettagli sul pubblico che è interessato alle inserzioni della campagna. Così è possibile targetizzare ancora di più e torniamo al punto 1 della nostra lista.
7. Non rispondere ai commenti
Anche i commenti alle inserzioni possono fornire degli insights utili qualitativamente. Nel caso di critiche o domande, occorre sempre rispondere in modo da alleviare potenziali paure dei clienti e creare fiducia nei consumatori. Spesso inoltre i commenti possono essere uno spunto utile per creare una pagina FAQ sul sito.
Sfortunatamente, non tutte le critiche possono essere costruttive o legittime. Di fronte ad attacchi diretti o ad un linguaggio poco appropriato, è idoneo nascondere i commenti in modo che siano visibili solo a chi ha commentato. In linea di massima però, rispondere ai commenti permette di creare una relazione con i clienti; molto spesso il brand che dispone di una comunicazione attenta e disponibile è quello che ha più successo nel lungo termine.